Università Popolare
Rosignano Solvay
presenta
La Costiera Amalfitana ed i campi Flegrei
(19 ÷ 22 settembre 2019)
1° Giorno
Ore 6.30 Ritrovo dei Sig.ri partecipanti c/o il Teatro Solvay, carico bagagli e partenza in Bus GT Brevi soste durante il percorso; pranzo libero. Arrivo ad Ercolano e visita guidata al parco archeologico del quartiere suburbano di Pompei. Proseguimento per l’albergo, sistemazione nelle stanze prenotate, cena e pernottamento.
2° Giorno
Prima colazione in Hotel e partenza in Bus per Salerno e imbarco sulla motonave per Positano. Tempo a disposizione per gustare questo ridente paesino reso famoso dai suoi panorami e dai suoi colori. Trasferimento in motonave per Amalfi e pranzo in ristorante. e tempo a disposizione. Rientro in motobarca a Salerno ed in bus in albergo: cena e pernottamento.
3° Giorno
Prima colazione in hotel e trasferimento in bus per Campi Phlegrei dove mitologia e storia si fondono in una cosa sola. Visita guidata al Castello Aragonese di Baia con le 54 sale allestite con reperti del Portus Iulius Romano e della Puteoli, l’anfiteatro Neroniano Flavio ed il Rione Terra. Durante il tour sosta per il pranzo in ristorante. Rientro in albergo per la cena ed il pernottamento.
4° Giorno
Prima colazione in hotel. Carico dei bagagli e trasferimento Torre del Greco per la visita di alcune delle 122 Ville Vesuviane, Villa Campolieto ed il parco di Villa Favorita, dimore di villeggiatura dei nobili Napoletani tra il 1700 ed il 1800. Rientro in albergo per il pranzo. Dopo il pranzo, partenza Bus per Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 22,00.
Quota individuale di partecipazione: 500,00 Euro
Supplemento Camera Singola: 60,00 Euro
Modalità di pagamento:
- All’atto dell’iscrizione 100,00 Euro
- Entro il 31 maggio 2019 ulteriori 100,00 Euro
- Saldo entro il 30 agosto 2019
La quota comprende:
- Bus a disposizione per tutta la durata del viaggio
- Sistemazione in Hotel 3 Stelle in camere doppie con servizi privati e trattamento di ½ pensione.
- Passaggi in motonave Salerno/Positano/Amalfi/Salerno
- Visite guidate ad Ercolano (ingresso escluso) ed ai Campi Flegrei (ingresso escluso)
- Pranzi in ristorante ad Amalfi e Campi Flegrei
- Ingresso e visita guidata alle Ville Vesuviane
- Bevande ai pasti principali (acqua e vino) sia in hotel che in ristoranti prenotati
- Assicurazione RC e medico-bagaglio
L a quota non comprende:
- Le mance, gli Extra di natura personale; l’ingresso ad Ercolano, ai siti dei Campi Flegrei ed al Rione Terra di Pozzuoli, eventuali altri ingressi, il pranzo del 1° giorno; la tassa di soggiorno e tutto quanto non espressamente descritto alla voce “la quota comprende”.
Ercolano
La città romana di Ercolano, distrutta e sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fu riportata alle cronache della storia nel Settecento grazie alle esplorazioni borboniche.
Provvisto di mura modeste, il centro abitato fu costruito su un pianoro vulcanico a strapiombo sul mare posto ai piedi del Vesuvio, limitato sul lato orientale e su quello occidentale da due torrenti; due insenature fluviali vi costituivano approdi naturali e sicuri. Le dimensioni della città erano in realtà piuttosto modeste: è stato ipotizzato che la superficie complessiva racchiusa dalle mura fosse di circa 20 ettari, della quale sono ora visibili a cielo aperto circa 4,5 ettari, per una popolazione di circa 4000 abitanti.
Nonostante la storia plurisecolare, dunque, gli scavi hanno rimesso alla luce solo una parte della città antica, cosicché gran parte dell’antica Herculaneum rimane ancora sepolta sotto terra, custodendo tra l’altro tutta l’area forense, gli edifici sacri e civili con i loro preziosi arredi ed apparati decorativi.
Attualmente la gran parte del parco archeologico visitabile è costituita, ad eccezione delle terme e della palestra, da abitazioni private di età imperiale, caratterizzate da una grande varietà tipologica: case con impianto tradizionale, caseggiati plurifamiliari, grandi residenze che sviluppano parte dei loro quartieri in posizione dominante sul mare ed a cavallo delle mura.
La Costiera AMALFITANA
Magicamente sospesa tra il cielo azzurro ed il mare che regala riflessi iridescenti, la Costiera Amalfitana sembra nata dalla tavolozza di un pittore che ha voluto utilizzare le sfumature di colore più calde e vive per creare un paesaggio che incantasse il visitatore al primo colpo, regalando emozioni uniche e panorami di tale suggestione da far dubitare, per un attimo, di essere reali. Un susseguirsi continuo di promontori ed insenature, baie e fiordi, intervallati da spiagge ciottolose e scogli su cui si ergono fiere le torri di avvistamento di epoca vicereale, primo baluardo difensivo delle popolazioni locali contro gli attacchi saraceni. Dal mare, poi, senza soluzione di continuità si passa alla montagna, i cui crinali sono stati “terrazzati” nel corso dei secoli, modellati dal lavoro dell’uomo per creare lembi di terra coltivabili. Sono 13 i comuni dislocati su di un lembo di terra baciato dal sole e dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”
Positano
Positano è un paese della costiera amalfitana. È una destinazione turistica molto famosa con spiagge di ciottoli e stradine strette e scoscese ricche di negozi e caffè. La Chiesa di Santa Maria Assunta ha la cupola in maiolica e un’icona bizantina della Vergine Maria del XIII secolo. Il sentiero escursionistico Sentiero degli Dei collega Positano alle altre città costiere.
Amalfi
Amalfi, la cittadina che dà il nome alla Costiera, è situata allo sbocco della Valle dei Mulini; fu la prima delle quattro Repubbliche Marinare e per lungo tempo detenne il monopolio dei traffici commerciali con l’Oriente. Si presenta come un agglomerato di case bianche, aggrappate alla roccia e collegate da vicoli coperti e scalinate. Al centro della piazza principale domina il Duomo di Sant’Andrea con la scenografica scalinata, il campanile in stile arabo-normanno ed il suggestivo Chiostro del Paradiso. Interessante è il Museo della carta di Amalfi nonché gli antichi e suggestivi Arsenali della Repubblica.
I Campi Flegrei
Nessun altro luogo» come l’arco di terra e mare che si distende tra Capo Miseno e Pozzuoli può esibire ancora oggi una varietà travolgente di attrazioni. Il richiamo delle leggende greche e romane sulle nostre origini (qui «è nato l’Occidente» disse l’inglese Paget). Le testimonianze di un passato memorabile, con parchi archeologici a cielo aperto, sotterranei e sommersi. Mito, storia, natura e paesaggio. Ognuno dei siti o degli ambienti da visitare – e sono tanti, benché raccolti in uno spazio percorribile nel corso di una giornata o poco più – racchiude come uno scrigno tutte queste dimensioni.
Su un’altura vicina c’è il Castello Aragonese. La costruzione, iniziata nel 1495, merita una tappa. Ospita, infatti, il Museo archeologico dei Campi Flegrei con i reperti provenienti da Cuma, Baia e dagli scavi al Rione Terra di Pozzuoli. Dalle terrazze della fortezza è, inoltre, possibile ammirare lo scenario suggestivo del Golfo da un’altra formidabile prospettiva. Ai piedi della rocca si vedono le piccole e splendide insenature di Baia. L’ Anfiteatro Flavio, è un monumento imponente. Si tratta, infatti, del terzo anfiteatro di epoca romana più grande d’Italia dopo il Colosseo e quello di Capua. Il motivo principale d’interesse è dovuto al perfetto stato di conservazione dei suoi sotterranei, dove si sviluppa il complesso sistema di sollevamento delle gabbie che contenevano le belve utilizzate per i giochi gladiatori e che venivano innalzate attraverso botole fino al piano dell’arena.
Nato in seguito a un’eruzione avvenuta circa 4 mila anni fa, il vulcano Solfatara – un grande cratere di forma ellittica con un perimetro di 2,3 chilometri e un diametro di 600-700 metri – si trova oggi in stato “quiescente”. La sua attività si presenta con manifestazioni vulcaniche secondarie come le fumarole di anidride solforosa e le pozze di fango bollente.
Nato come fortificazione romana contro l’assedio di Annibale, l’insediamento del Rione Terra di Pozzuoli è stato abitato sino al 1970 quando, a causa del bradisismo venne completamente evacuato. Con l’aiuto finanziario dell’Unione europea, lo Stato sta realizzando importanti opere di restauro per restituire al quartiere la sua importanza storica. Il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra è un viaggio nell’antica colonia romana Puteoli e si sviluppa lungo gli assi principali della città romana, cardi e decumani, tra botteghe, magazzini, criptoportici depositi di grano e forno per il pane.
La Cattedrale di San Procolo, oggi riaperta al culto e ai visitatori, fu costruita inglobando nel suo perimetro il preesistente Tempio di Augusto (a sua volta costruito sul precedente capitolium), riportato in evidenza solo nel 1964 in seguito a un incendio. Dai lavori di restauro del Duomo -Tempio è emerso un complesso originalissimo che unisce elementi di architettura antica (come le maestose colonne corinzie e le pareti in marmo), cristiano-barocca (la cattedrale) e contemporanea (le strutture in vetro e acciaio che completano il Tempio).
Le Ville Vesuviane
Il Miglio d’Oro e le Ville Vesuviane, alle falde del Vesuvio, si sviluppa un itinerario d’arte con ville settecentesche e dimore aristocratiche realizzate in stile barocco napoletano dai migliori architetti dell’epoca. Verso il 1738 Carlo di Borbone e la regina Maria Amalia di Sassonia realizzarono la loro nuova residenza estiva sulla costa vesuviana, a Portici precisamente. E da quel momento l’aristocrazia napoletana cominciò a far erigere una serie di ville sulla strada nei pressi della reggia che per la sua ricchezza storica e paesaggistica venne soprannominata il Miglio d’Oro. Oggi, purtroppo, di quelle splendide dimore riccamente decorate e immerse in sontuosi giardini, non se ne contano che 122, attentamente salvaguardate dall’incuria e dalla fatiscenza.
Villa Campolieto la più famosa, la più citata e anche la più fotografata. La costruzione datata 1755, fu affidata all’architetto Luigi Vanvitelli che qui realizzò al suo interno lo scalone monumentale che conduce al vestibolo superiore, affrescato dai principali artisti dell’epoca. È però il suo aspetto esteriore che la rende maggiormente nota, soprattutto per il bellissimo portico colonnato che sorregge il panoramico belvedere.
Villa Favorita fu costruita dall’architetto Ferdinando Fuga per volere della regina Maria Carolina d’Austria. Divenuta residenza reale, la villa fu sontuosamente arredata e arricchita di nuovi edifici collocati nell’ampio parco digradante fino al mare. Tra gli ambienti che hanno conservato l’aspetto originario, ci sono le stanze con decorazione orientaleggiante in onore del Pascià d’Egitto, ospite della villa sul finire dell’ottocento.